giovedì 1 gennaio 2009

Le Interviste Formali: Bigammadre



I Bigammadre sono un'ottima band dub/rock di Pavia; li ho scoperti per caso circa un anno fa, li ho "pedinati" per qualche mese, seguendo il percorso che quest'estate li ha portati ad esibirsi sui palchi di Italia Wave e dello Sziget Festival.

Intervista via mail con Luciano Vaccariello, "voce, organetto e programmazioni" (come recita il loro myspace) dei Bigammadre.


- Di solito evito le domande sul nome della band, ma in questo caso non posso esimermi, dal momento che il vostro mi ha incuriosito molto fin dalla prima volta che l'ho letto qualche anno fa per caso... Come nasce, cosa rappresenta?


Beh, la domanda è delle più classiche ma merita davvero una risposta. Come nasce non te lo posso dire, altrimenti poi dovrei ucciderti, ma cosa rappresenta si...Bigammadre è per noi il modo più efficace di definire la musica: madre bigama. L'idea musicale è madre nella misura in cui femminilità e fertilità la caratterizzano, bigama quando inevitabilmente si relaziona con ritmo e melodia insieme, i tratti fondamentali che la rendono riconoscibile.


- Siete un gruppo vero, un progetto eclettico e trasversale, curate minuziosamente i dettagli, dai testi agli arrangiamenti, dagli artwork alle video proiezioni.
Presumo quindi che teniate gli occhi bene aperti su quel che succede nel mondo a 360°; diteci un pò quali artisti extra-musicali vi hanno influenzato, dal cinema ai libri, dai videoclip alla grafica...



Come dici bene tu, la nostra indole ci spinge ad essere molto attenti alla cura del dettaglio. E' per noi una necessità, la strada più lunga ma al tempo stesso più pratica per raggiungere obiettivi comunicativi in linea con il nostro modo di essere. Evitando di citare solo parzialmente, gli artisti che hanno saputo formarci sono sostanzialmente quegli artigiani di tutte le arti che sanno sudare con in mano i loro attrezzi da lavoro, i cesellatori del linguaggio e i certosini per intenderci. In più lo spirito documentaristico del raccontare è senza ombra di dubbio quello a noi più affine, e da qui la meticolosità.





- La vostra musica è, di primo impatto, associabile ai primi Subsonica, 24Grana, Africa Unite, a tratti ai migliori Negramaro, e guardando all'estero, ad Asian Dub Foundation, al dub ed al trip hop... la vostra forza sta proprio nel mescolare con sapienza tutti questi diversi ingredienti con una buona dose anche di personalità.
Avete avuto un percorso comune o arrivate da background differenti ognuno col proprio bagaglio di influenze?


Intanto grazie per le associazioni di tutto rispetto...Come spesso accade quando personalità diverse condividono la definizione di una stessa prospettiva, anche a noi è accaduto lo stesso. Il progetto esiste ormai da diverso tempo e ha saputo modellarsi a seconda di quello che gli accadeva nell'immediato intorno ma senza mai tradire la propria identità, la propria prospettiva appunto. Musicisti si sono susseguiti alimentando la potenza creativa della band, artisti capaci di portare loro stessi all'interno di un progetto che con gli anni è diventato ciò che è oggi. E' evidente che noi non proveniamo da punti opposti o anche solo lontani, ma piuttosto da mondi musicali che riescono ad accavallarsi in zone condivise e in cui esiste la possibilità di creare.
La nostra musica è sintesi, spesso è il fiore dell'atteggiamento creativo di un singolo, ma comunque sintesi.



- Sentendo le vostre produzioni si immaginano degli ascolti "prevedibili", come le band citate prima; diteci invece qualche vostra influenza assolutamente inaspettata, siete dei fan di Raul Casadei o dei Cradle of Filth ad esempio...?


A noi piace la musica tutta, quella che ha qualcosa da dire. ora che vuoi che ti dica, che c'è chi è cresciuto con i Meshuggah e chi con la musica napoletana? beh, è proprio così.......




- Quest'anno avete avuto l'onore di essere selezionati per suonare al Sziget, uno dei Festival più importanti d'Europa; raccontateci la vostra esperienza.


Suonare al Sziget Festival è stato per noi davvero un onore, ed essere stati selezionati per partecipare come una delle sole tre band italiane in programma ci ha riempito di orgoglio. Di fatto questa esperienza ci ha dato la possibilità di misurarci con una realtà di dimensioni incalcolabili, fatta di professionalità e meraviglia. Tieni conto che una festa di 7 giorni fatta di più di 1000 eventi, tra concerti e spettacoli di vario genere, non è cosa da tutti i giorni, ed essere trattati alla stregua di qualunque altro artista di livello nemmeno. Noi siamo partiti in auto direttamente dal palco del Castellina Festival, vicino Pisa, dove abbiamo suonato la sera prima, e abbiamo raggiunto Budapest con l'entusiasmo di chi sa che si sta infilando in qualcosa di grosso. L'atmosfera che abbiamo trovato era quella che a parole non ti saprei raccontare veramente, così come non ci è riuscito chi ha provato a farlo con me prima che partissimo: un enorme villaggio che nasce all'interno di un parco naturale solo per una settimana e abitato da centinaia di migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Ora, per capirci, non è facile immaginare che l'entusiasmante clima di partecipazione che porta la gente che si vuole divertire possa far andare tutto per il verso giusto, e invece è andata proprio così. L'aria che si respira al Sziget è fresca e di condivisione, e noi l'abbiamo respirata a pieni polmoni come si fa quando ti accorgi che stai vivendo un'esperienza più unica che rara.


- Sinceramente, vedendo la vostra "carriera" mi suona strano che ancora non abbiate un'etichetta alle spalle; siete autoprodotti per scelta, non avete ancora avuto proposte allettanti o cosa?

A dire il vero ci muoviamo nell'indipendenza da sempre e la cosa non ci turba, questo perchè sentiamo forte il bisogno di decidere liberamente di noi stessi. In pratica però siamo entrati ora in una fase in cui ci rendiamo conto che forse è il momento di confrontarsi anche con l'industria che almeno prova a contare, se non altro per allargare i nostri orizzonti e conquistarci quella visibilità necessaria per arrivare ad un numero maggiore di persone a cui potremmo anche piacere. Stiamo di fatto cercando chi possa mettere a nostra disposizione la propria capacità professionale in cambio della nostra, nel rispetto del modo di fare e della nostra estetica complessiva.


- Augurandovi il meglio vi saluto, non prima di avervi dato spazio per parlare dei vostri prossimi appuntamenti, uscite discografiche, tour etc...
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Premesso che abbiamo all'attivo un album, "Scannatoio", ricco di specialità e portatore sano di soddisfazioni, è uscita proprio in questi giorni "Sae Live Compilation 2009", una compilazione che raccoglie brani di artisti che come noi si sono messi in luce all'interno del circuito del Nokia Trends Lab. Questo lavoro ci vede con il brano Accordo di fase, registrato negli studi della Sae di Milano. Ora siamo davvero sull'onda di quel che ci è appena accaduto, Italia Wave Love Festival e Sziget Festival su tutto. Forti di certe esperienze, mentre organizziamo le date per i mesi invernali stiamo lavorando contemporaneamente allo spettacolo live, che amiamo costruire ogni volta a seconda della realtà che ci ospita, e ai brani che andranno a completare la stesura del nuovo album.