giovedì 1 gennaio 2009

Le Interviste Formali: Iori's Eyes


Gli Iori's Eyes sono un (ex) trio milanese purosangue, di cui si è molto parlato negli ultimi mesi.
Molte delle chiacchiere girate intorno al loro nome lasciano però il tempo che trovano; come spesso accade in Italia, ci si focalizza sul gossip e sul pettegolezzo più che sulla musica, anche quando (e accade di rado) la musica in questione darebbe già parecchi spunti di cui discutere.
Basta.
Per il piacere della band (e del sottoscritto) in questa intervista si parlerà quindi di chitarre ed ampli, garage e sudore, invece che di skinny jeans, foto poser ed altre amenità: per il gossip rimandiamo ad un'altra volta, magari.
Astenersi perditempo.

( intervista via mail a Clod, voce e chitarra della band).


1) Partiamo dalle fondamenta: siete stati a lungo un trio, poi con la dipartita di Pillo, vostro storico batterista/factotum siete rimasti tu e Sofia (basso/synth) come "nucleo"; ora bisogna definirvi un 2+1 in stile canottaggio, un duo o un trio?

Per adesso preferiamo definirci un 2+1 (da poco alla batteria c è Marco), ma speriamo di diventare di nuovo un super nucleo allargato, e quindi non solo un trio ma anche un quartetto.

2) La vostra prima demo era pesantemente influenzata (forse troppo) da band quali Sigur Ros, Giardini di Mirò e da un certo post-rock psichedelico; si notava già un certo stile, ma mancavate forse di personalità, specie nel cantato.
Qual'è stato il fertilizzante che vi ha fatto crescere, maturando parecchio sotto diversi punti di vista, dagli arrangiamenti, ai testi, alla composizione, in poco più di un anno?

Nell’ultimo anno sono cambiate parecchie cose: dopo lo scioglimento della band avvenuta appunto un anno fa ormai, c’è chi è partito per l’Inghilterra pensando di rimanerci per sempre, chi per il Brasile, chi è rimasto a Milano, ed inevitabilmente in quel periodo ognuno ha vissuto la propria vita e la propria musica nella propria maniera, dando ormai per scontato che gli Iori’s Eyes erano finiti nel cesso.
Quando poi abbiamo deciso di ritornare a suonare assieme è quasi come se i nostri cervelli si fossero “resettati”,non saprei spiegarti bene la sensazione.
Forse, inconsciamente, ci eravamo solo semplicemente rotti le palle del post rock, ed io volevo cantare.

3) Nell'Ep "And Everything Fits In The Yellow Whale" riaffiorano le vostre vecchie influenze indie / post-rock, mescolate però a suoni diversi, atmosfere più folk ed un cantato cantautoriale molto "americano" (Chris Garneau, Anthony and The Johnsons, Scott Matthew...). Concordate con le mie impressioni? Cosa aggiungereste?

Concordiamo.
Dì pure senza problemi che siamo diventati pop, a noi piace il pop. Da morire!!!

4) Da band prettamente guitar-based vi siete evoluti verso arrangiamenti più complessi, con piani elettrici, inserti di elettronica, strumenti giocattolo...
Dal vivo riuscite a riprodurre tutto com'è stato inciso su disco o avete arrangiamenti diversi ad hoc per la dimensione live? Qual è il vostro set-up sul palco?

Il live è piuttosto diverso dal disco: dal vivo siamo ancora guitar-based, solo che lo siamo in maniera diversa da come lo eravamo nel periodo post-rock.
Tagliamo dritto ed arriviamo subito al sodo, senza troppi preamboli.
Comunque sia, in questo periodo abbiamo cercato il quarto componente, la mente sintetizzatrice, ma non abbiamo ancora trovato la persona che fa per noi. Siamo ancora alla ricerca, non ci siamo arresi.

5) Dal vivo vi siete tolti diverse soddisfazioni, dalle aperture dei Blonde Redhead durante il loro ultimo tour italiano, alla partecipazione ad eventi prestigiosi quali il MIAMI Festival, il Closing Party della settimana del Design ed alla più recente Magnolia Parade.
Cosa vi ha lasciato calcare questi palchi?

Abbiamo ancora i brividi che ci corrono lungo la schiena dall’emozione.
Sono tutti palchi che abbiamo sognato e che alla fine siamo riusciti a calcare.
Con i Blonde Redhead è stato fantastico: io personalmente li adoro, e per me salire sullo stesso palco di un gruppo che ha cambiato il mio modo di vedere la musica non ha prezzo (per tutto il resto c’è Mastercard...).
Il Mi Ami ci ha sempre incuriosito, ci è sempre piaciuto, ma mai avremmo pensato che ci avrebbero chiamati a partecipare.
Partecipare al Magnolia Parade è stato importante, abbiamo suonato per poche persone ma buone (suonavamo alle 6 di pomeriggio...). E' un festival molto importante quindi, per dei pischelli come noi, parteciparvi è stato un onore e una bella vetrina.

6) Angolo della polemica (per chiudere, ci sta).
Sebbene tu e Sofia suoniate insieme da parecchi anni, venite a volte tacciati di "non meritare" tutto questo spazio e questa attenzione, considerati eccessivi per un gruppo esordiente.
Prendendo atto che queste illazioni tralasciano i fattori talento e fortuna, due variabili fondamentali alla base di ogni successo, come rispondete a queste accuse?
http://share.ovi.com/media/TrendsLab.Varie/TrendsLab.16586
Purtroppo in tanti non sanno che io e Sofia suoniamo insieme da un bel po’ di tempo ormai e quindi tutta questa attenzione su di noi sembra immeritata.
Poi neanche stessimo scalando le classifiche di tutta Europa o passassimo su Mtv...
Si sta semplicemente parlando un po’ di noi in giro, ciò incuriosisce la gente e quindi riusciamo a suonare spesso in giro, tutto qui.
Io non so cosa porta la gente ad accanirsi così, però non possiamo farci nulla: lasciamo parlare e continuiamo a suonare.

7) Progetti per l'immediato futuro, saluti, baci, ringraziamenti...

Tra poco esce ufficialmente l’ Ep (per ora è solo in white label), e a metà settembre uscirà il nostro primo video, quello di “The Boat”, girato da Francesca De Isabella. Sempre con Francesca verso i primi di ottobre andremo a girare anche il video di “Anchor” e siamo molto eccitati, perché l’idea del video, se rimarrà quella, è veramente bella.
Tra qualche giorno cominceremo ad uscire da Milano a suonare: Ferrara, Modena, Ascoli Piceno, Roma, Piacenza (w/Amari), si sta anche pensando di fare una capatina in Sicilia e Puglia, e... chi più ne ha più ne metta!